VOLTURARA IRPINA - TRADIZIONI PERDUTE
Frugando in
alcuni cassetti ho trovato un pieghevole stampato negli anni ’80 che riguarda
la cappella della Madonna della Neve, quindi ho pensato di pubblicarlo perché
parla di un posto che alle giovani generazioni non dice niente, ma che è molto
caro nei ricordi di chi, come me, ha superato gli “anta”.
I ricordi mi
riportano a tanti anni fa, quando mia
madre mi portò nei pressi della frazione Tavernole per partecipare a quella che
per me si rivelò una meravigliosa festa campestre, era il 5 di agosto giorno
dedicato alla Madonna della Neve. Fu l’occasione per noi ragazzini di
scorazzare per la campagna volturarese in una zona che frequentavamo poco,
Vimarola e la sua fontana.
Arrivammo a
piedi, dalla strada scorgemmo una piccola costruzione bianca voltata a botte,
nei pressi della quale vi era un grande melo, alla sua ombra e con i suoi
frutti si ristoravano numerose persone, adulti e bambini. L’atmosfera era di
sincera religiosità, i canti si alternavano a preghiere fino a quando la
piccola statua della madonna non uscì dalla cappella. Poi una processione di
gente semplice che aveva abbandonato, per un giorno, il duro lavoro dei campi
si svolse da “Vimarola-Cannalone- Tavernole” per concludersi la dove era
cominciata. A guidarla il vescovo Monsignor Gastone Mojaisky.
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copertina e retro del pieghevole |
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interno del pieghevole stampato in occasione del 50° anniversario |
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