DA HAMILTON A BASSANO, SULLA TOMBA DEL NONNO MAI CONOSCIUTO.
Ancora
da Hamilton (Canada), riceviamo da Ruggiero Di Meo la testimonianza di come da
una tragedia, possa nascere il desiderio di ritornare sulla tomba del nonno mai
conosciuto per riallacciare quei fili che un’altra grande tragedia aveva
spezzato. Il nonno di un nipote e padre di un figlio, che entrambi conoscevano
solo grazie ad una foto posta in camera da letto, una foto che mostrava un ventenne
volturarese orgoglioso di indossare la divisa del Regio Esercito Italiano.
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Di Meo Ruggiero, figlio di Damiano e di Frappaolo Rosaria. nato il 03.05.1897, + 04.03.1918 |
Saturday,
09 March, 2013
Scoprire dove e'
defunto il nonno paterno in seguito ad avventura Italiana 1980.
Sinceramente non pensavo mai di sapere o trovare il luogo dove e' sepolto il padre di mio padre, Ruggiero Di Meo, di cui porto il nome. Avevamo e ho con me un grande quadro in garbo militare. Morì il 4 Marzo 1918 all'età di 21 anni nei pressi del Monte Grappa traforato da pallottola di mitraglia austro-germano-ungarica mentre veniva trasportato all'infermeria. Era la Prima Guerra Mondiale. Mio padre aveva 28 mesi di età. Quando nel 1980 per il terremoto venni a Volturara per portare i miei genitori qui in Nord America, vidi il disastro e ne fui enormemente colpito.
Sinceramente non pensavo mai di sapere o trovare il luogo dove e' sepolto il padre di mio padre, Ruggiero Di Meo, di cui porto il nome. Avevamo e ho con me un grande quadro in garbo militare. Morì il 4 Marzo 1918 all'età di 21 anni nei pressi del Monte Grappa traforato da pallottola di mitraglia austro-germano-ungarica mentre veniva trasportato all'infermeria. Era la Prima Guerra Mondiale. Mio padre aveva 28 mesi di età. Quando nel 1980 per il terremoto venni a Volturara per portare i miei genitori qui in Nord America, vidi il disastro e ne fui enormemente colpito.
Indirizzai
il tassista a via Cupa. Casa mal ridotta dal terremoto, senza luce, senza
nessuno. Vie deserte, faceva paura. Era verso la mezzanotte. Proseguimmo per
Spezieria, via Pennetti, intenzionati di andare al Freddano. Piazza Roma era
piena di calcinacci, fili elettrici e luci penzolanti e per terra. Il tassista
mi disse torniamo indietro. Luci per le case non se ne vedevano. Strada
facendo, pensavo dove potessero essere i miei genitori. Mia madre aveva dei
parenti a San Carlo e quando fummo all'altezza detta masseria “Li Vecchi” dissi
al tassista gira a destra e così via Spineta, raggiungemmo San Carlo. Pensa che
fui illuminato! Difatti si trovavano lì' in un pagliaio.
Grazie mio Dio!!!
Mi salutai col tassista avellinese, anche lui commosso, mi disse di non bere
acqua per un po’ di tempo. Il giorno seguente cercai di rassicurare altri
membri della famiglia in Canada del nostro stato.. Il Comune aveva installato
due linea telefoniche gratis al vecchio campo sportivo dietro il Serrone e fui
fortunato che finalmente alle 23:45 potei telefonare a mia sorella e comunicare
la notizia. Lì erano quattro bare pronte ad essere usate!! Terribili tempi!! Il
terremoto mi spinse a cercare dove era sepolto mio nonno. Nel frattempo
chiedevo informazioni al Ministero della Difesa, sia ad Antonio Martino, sia ad
Ignazio La Russa. In Canada, dove risiedo, avevo un esercizio che mi impediva
di assentarmi.

Nel 2005, chiuso
l’esercizio, venni a Volturara. Ora con località ed informazioni in merito
sapevo dove dirigermi. Prima di partire domandai più informazioni al Direttore
del Monte Grappa. Mi disse venga con proprio mezzo di trasporto e ben coperto, qui
fa freddo e siamo a 1776 metri di altezza. Ora non mi restava altro che partire
e così giorno 4 Ottobre 2005 alle 3:15 Volturara direzione Monte Grappa.
Raggiungemmo Cima Grappa versa le 11:00. II Sacrario sul Monte e' presieduto da
un Maresciallo e 3 militari a turno ed è visitabile tutte le stagioni. lo e due
miei nipoti c’incontrammo col Maresciallo ma dovette lasciarci per sue ragioni
dicendo che i militari ci avrebbero assistito. Girammo tutto il Sacrario
all'esterno. C'erano molti nomi Di Meo, ma mio nonno non lo trovammo. Dopo un po’
oscurò. Nebbia fittissima, vento, brina e così via. Cosa fare? I militari non
sapevano nemmeno loro, lo pensavo che oltre al Sacrario esterno, vi fosse un
Sacrario interno dentro Il Monte. Comunque alle 14:00 direzione Volturara. Giungemmo
a Volturara alle 22:00 Per me sapore amaro!!! Quattro anni dopo ritornavo a Volturara.
L’avventura si
ripeteva!! Ora più che mai volevo e dovevo andare a vedere il posto dove era
sepolto mio nonno!! Giorno 19 Maggio
2009, 3:15 Volturara direzione Monte Grappa. Avevamo già fatto quasi 2.000 Km
la volta scorsa ed ora doveva essere decisiva. Giungemmo Cima Grappa alle
11:15.
II Maresciallo di
cui avevo parlato prima era andato in pensione. lo nel frattempo m'inoltrai in quello
che pensavo fosse il Sacrario interno. Tutt'altro, era la Galleria Vittorio
Emanuele III. Il Monte era coperto di neve e praticamente nell'interno scorreva
acqua. La. camminai per più di un Km. Ci voleva il filo di Arianna per uscirne.
Era solo ed onestamente preso della paura, ritornai sui miei passi. Pensai “Poveri
Combattenti Italiani”. Alle 12:45 ritornammo
giù a Bassano.
Il tempio Ossario di Bassano, dove riposano le spoglie di 5405 soldati tra cui quelle di Ruggiero Di Meo. |
Il Tempio Sacrario era aperto. Visitammo l’addetto alle
informazioni che ci spiegò dove dirigerci e guardare per ordine alfabetico. Mia
nonno è lì inumato in forma perenne in un loculo unico insieme a tanti altri
combattenti delta Grande Guerra. Recitai una preghiera alla sua memoria.
Appagato di aver esaurito il mio desiderio, lasciammo Bassano direzione Volturara
dove giungemmo verso le 24:00.
Ruggiero Di Meo
Hamilton (Canada)
Ruggiero Di Meo
Hamilton (Canada)
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Il sacrario dell'Armata del Grappa situato a cima Grappa dove sono raccolte le spoglie dei soldati Italiani, 12.615 caduti di cui 10.332 Ignoti.
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Davvero suggestivo e toccante questo racconto, dal sapore antico e prodigo di emozioni.Vicissitudine che le nuove generazioni difficilmente potranno provare e per tanto ti porgo grandi ringraziamenti Architetto. Davvero bello poter leggere certi racconti che i veli del tempo tendono a coprire ... davvero emozionante.
RispondiEliminaConte Sergio