La Chianga La quagliata La bancarella re scarole e cocozze Benino, il pastore che sogna Le carrettere Nell'ambito del Natale Volturarese, organizzato dall’Amministrazione Comunale e dalle associazioni operanti a Volturara, si è svolta la seconda edizione del Presepe Vivente. Come l’anno scorso, protagonisti i bambini, aiutati dall'ammirevole partecipazione degli abitanti di Via Morice e Via Campanaro. Lungo il percorso sono stati rappresentati antichi mestieri della tradizione agricola, artigianale e boschiva che effettivamente negli anni passati venivano svolti nei stessi luoghi. Prossimo appuntamento il 30 dicembre.

In alcune situazioni sembra di essere sospesi nel tempo, in pochi attimi si ripercorrono anni della propria vita, fino a ritornare fanciulli erranti tra le strade e i vicoli della memoria.

Quando l'ultima fiamma sarà spenta, l'ultimo fiume avvelenato, l'ultimo pesce catturato, l'ultimo bisonte ucciso allora capirete che non si può mangiare il denaro...... TORO SEDUTO

IL MIO PAESE E L'ITALIA Più i giorni s'allontanano dispersi  e più ritornano nel cuore dei poeti.  Là i campi di Polonia, la piana dì Kutno  con le colline di cadaveri che bruciano  in nuvole di nafta, là i reticolati  per la quarantena d'Israele,  il sangue tra i rifiuti, l'esantema torrido,  le catene di poveri già morti da gran tempo  e fulminati sulle fosse aperte dalle loro mani,  là Buchenwald, la mite selva di faggi,  i suoi forni maledetti; là Stalingrado,  e Minsk sugli acquitrini e la neve putrefatta.  I poeti non dimenticano. Oh la folla dei vili,  dei vinti, dei perdonati dalla misericordia!  Tutto si travolge, ma i morti non si vendono.  Il mio paese è l'Italia, o nemico più straniero,  e io canto il suo popolo, e anche il pianto  coperto dal rumore del suo mare,  il limpido lutto delle madri, canto la sua vita.  Salvatore Quasimodo

Autunno Dove vanno le foglie arrossate   che il vento stacca dagli alberi?   Volano e passano: il brusio del vento   è tutto ciò che rimane dell'autunno.   K.Saionji

Gli anziani meritano il massimo rispetto, perché ci hanno tramandato le tradizioni, la cultura e la lingua. Essi ancora oggi, con la loro saggezza, ci aiutano a rendere migliore la nostra vita. (Sinta Glesha)

Siamo giunti oramai alla decima edizione della manifestazione che ai suoi esordi, agosto 2001, si propose come lo spettacolo che caratterizzò l’estate volturarese di quegli anni. Stiamo parlando di “A ‘ccapo a nni monte”. Lo scopo iniziale era quello di proporre all’attenzione, prima ai volturaresi e poi al resto della provincia, il centro storico con le sue problematiche. Prime fra tutte il progressivo spopolamento, l’abbandono delle abitazioni e il loro progressivo degrato, che proprio negli ultimi anni si è notevolmente accentuato.   Nonostante tutto resta immutato il fascino che questi quartieri sanno trasmettere a chi li visita, non solo in occasione di questa manifestazione. Dopo dieci anni pensiamo sia giunto il tempo di dare una svolta, affiancare alla manifestazione una serie di discorsi che portino le istanze dei residenti all’attenzione del mondo politico, per   cercare soluzioni che facciano intravedere la possibilità di continuare a vivere in queste case.

              La leggenda della Luna Piena In una calda notte di luglio di tanto tempo fa un lupo, seduto sulla cima di un monte, ululava a più non posso. In cielo splendeva una sottile falce di luna che ogni tanto giocava a nascondersi dietro soffici trine di nuvole, o danzava tra esse, armoniosa e lieve. Gli ululati del lupo erano lunghi, ripetuti, disperati. In breve arrivarono fino all’argentea regina della notte che, alquanto infastidita da tutto quel baccano, gli chiese: - Cos’hai da urlare tanto? Perché non la smetti almeno per un po’?- - Ho perso uno dei miei figli, il lupacchiotto più piccolo della mia cucciolata. Sono disperato… aiutami! - rispose il lupo. La luna, allora, cominciò lentamente a gonfiarsi. E si gonfio, si gonfiò, si gonfiò, fino a diventare una grossa, luminosissima palla. - Guarda se riesci ora a ritrovare il tuo lupacchiotto - disse, dolcemente partecipe, al lupo in pena. Il piccolo fu trovato, tremante di freddo e di p

17 Aprile Parto da Volturara senza una meta precisa, salgo verso Montemarano, un caffè al bar poi decido di proseguire per Castelvetere sul Calore. Lascio la macchina in piazza e salgo alla Ripa, il centro antico, cammino tre le stradine già conosciute in precedenti visite, molte cose attirano la mia attenzione, un portone in particolare. Uscio centenario, una croce di legno, un piccolo ferro d'asino, un sacchetto di tela che molto probabilmente contiene il pane benedetto, un ramoscello d'ulivo. Tutto in pochi centimetri quadrati. Quante vite in così poco spazio .

Mi è apparso così all'improvviso, mentre rincorrevo i miei pensieri,  bellissimo al tramonto.

Avevo dimenticato di avere scattato questa foto, l'ho ritrovata casualmente andando a guardare in un vecchio PC che non usavo da tanto tempo, e mi è venuto un mente un episodio di quando ero studente. Una sera chiesi ad un'amico, che da molto più tempo di me si dilettava con la fotografia, e da cui ho imparato moltissimo, quale foto avrebbe voluto realizzare e non aveva avuto la possibilità di fare. Lui mi disse, lisciandosi il il naso leggermente pronunciato, avrei voluto fotografare un rapace. Gli risposi, mostrandogli questa fato, io l'ho fatto. Ancora oggi mi viene da ridere nel ricordare la sua faccia, che simpatico il "direttore".

Vedo la Terra. La sto guardando e sorrido Poiché Lei mi fa sentire felice. La terra mi guarda di rimando, E sorride anche Lei. Possa io camminare Felice e leggero Su di Essa. Preghiera del popolo Dineh (Navajo)

Finalmente è arrivata, fiocchi grandi come una moneta da due euro. Purtroppo è durata poco, meno di un'ora.

La Terra è un essere vivente. Le montagne parlano. Gli alberi cantano. I laghi sono in grado di pensare. I sassi hanno un'anima. Le rocce hanno potere.        Lame Deer           

Amico dell'Aquila, A te passo la Pipa per primo. Intorno al cerchio la passo a te. Intorno al cerchio per iniziare il giorno. Intorno al cerchio completo le quattro direzioni. Passo la Pipa all'Antenato lassù. Fumo con il Grande Mistero.  Così ha inizio una buona giornata. Canto della Pipa lakota.