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Visualizzazione dei post da novembre 11, 2011

IL MIO PAESE E L'ITALIA

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IL MIO PAESE E L'ITALIA Più i giorni s'allontanano dispersi  e più ritornano nel cuore dei poeti.  Là i campi di Polonia, la piana dì Kutno  con le colline di cadaveri che bruciano  in nuvole di nafta, là i reticolati  per la quarantena d'Israele,  il sangue tra i rifiuti, l'esantema torrido,  le catene di poveri già morti da gran tempo  e fulminati sulle fosse aperte dalle loro mani,  là Buchenwald, la mite selva di faggi,  i suoi forni maledetti; là Stalingrado,  e Minsk sugli acquitrini e la neve putrefatta.  I poeti non dimenticano. Oh la folla dei vili,  dei vinti, dei perdonati dalla misericordia!  Tutto si travolge, ma i morti non si vendono.  Il mio paese è l'Italia, o nemico più straniero,  e io canto il suo popolo, e anche il pianto  coperto dal rumore del suo mare,  il limpido lutto delle madri, canto la sua vita.  Salvatore Quasimodo